Fra le conseguenze drammatiche della pandemia COVID-19, a causa del confinamento domiciliare prolungato e ripetuto, si è registrato un aumento della violenza contro le donne, sia fra le mura domestiche, sia nel ciberspazio. Non solo le vittime di relazioni abusive si sono trovate intrappolate in casa con i propri persecutori, ma un numero maggiore di donne di tutte le età si è visto oggetto di picchi di soprusi e maltrattamenti in internet, come la condivisione non autorizzata di immagini intime, la diffusione senza consenso di indirizzi e numeri di telefono privati, discorsi d’odio o espressioni d’offesa personale, e stalking digitale.
La dimensione virtuale, nello specifico, è un luogo brutale per bambine e ragazze. Secondo uno studio delle Nazioni Unite, sono più esposte dei maschi alla violenza online. Il trauma che ne deriva è concreto e si traduce in ansietà, panico, depressione, e pensieri suicidi. Ha un impatto negativo su relazioni interpersonali, studio e vita sociale, e determina una riduzione delle opportunità di sviluppo e crescita individuale.
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