Pillole: Autorità Nazionale Palestinese
Nel 2012, l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha decretato l’Autorità nazionale palestinese (Anp) come stato osservatore non membro. Il riconoscimento è avvenuto con 138 voti favorevoli – incluso quello dell’Italia -, 9 contrari e 41 astenuti. Questa condizione le conferisce piena legittimità internazionale. Permette, inoltre, di presentare richiesta di adesione in qualità di stato membro e fare ricorso alla corte penale internazionale.
L’Anp era stata costituita nel 1993, in seguito agli accordi di pace di Oslo, tra l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) e Israele. E’ strutturata in un consiglio dell’autonomia composto da 88 membri eletti a suffragio universale, un primo ministro designato dal consiglio e un presidente scelto direttamente dal popolo.
Ha mandato di governo civile, e attività di polizia, su parte dei territori occupati da Israele dopo la guerra del 1967: la Striscia di Gaza e parte della Cisgiordania, e le città di Gerico, Hebron, Nablus e Betlemme. D’altro canto, Israele gode del diritto di intervenire nella giurisdizione dell’Anp per ragioni di sicurezza.
Le elezioni legislative del 2006 hanno portato alla vittoria di Ḥamas, che rifiuta di riconoscere lo stato di Israele. Questa politica ha generato un inasprimento dei rapporti con il governo israeliano, il quale ha accentuato le misure di boicottaggio nei confronti dell’Anp. Sul fronte interno, si è creata una profonda rottura tra Ḥamas e i moderati di Al-Fatah.
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