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Marley Dias: attivista afrodiscendente – Il Toro e la Bambina

Marley Dias: attivista afrodiscendente

Quindici anni, di Filadelfia, e sta cambiando il mondo. Lettrice vorace, quando ne aveva undici, si rese conto che in nessuno dei libri che a centinaia le erano passati per le mani, aveva trovato una protagonista simile a se stessa: piccola, americana, afrodiscendente. Marley Dias iniziò, quindi, una campagna di raccolta fondi con l’obiettivo di riunire mille libri su bambine come lei per donarli alle scuole. In solo alcuni mesi, ne ottenne 9 mila.

Negli Stati Uniti milioni di persone, nel corso della loro crescita, non si sono sentite rappresentate da alcun tipo di letteratura, perché libri che parlassero di loro, per lungo tempo, non sono esistiti, e ancora oggi costituiscono una minoranza delle pubblicazioni. Una bambina, che deve il suo nome a Bob Marley, è diventata così il simbolo di una battaglia che non viene sferrata nelle strade, ma nelle biblioteche degli istituti scolastici e gli uffici degli editori.

Marley ha pubblicato un libro intitolato Marley Dias lo ha fatto, anche tu puoi!, nel quale invita le bambine afrodiscendenti a occupare il proprio spazio nel mondo. Ha anche una sua rubrica nella rivista Elle online, dove ha intervistato personaggi pubblici, come Hillary Clinton e la regista cinematografica Ava DuVernay. Bookmarks in Netflix l’ha portata a una popolarità globale e, allo stesso tempo, è Marley che introduce contenuti educativi in una piattaforma tradizionale di intrattenimento. Nel programma, attori e attrici, autori e autrici televisivi, scrittori e scrittrici, famosi e no, di discendenza africana, leggono un racconto che ha per eroe una bambina o un bambino di colore. 

La prima puntata ospita Mi piacciono i miei capelli di Natasha Anastasia Tarpley, che si riferisce all’indomabile capigliatura afro. Ed è immediatamente chiaro come la letteratura infantile ci può aiutare nel nostro atterraggio nella vita. Una mappa di modelli e valori che possono guidarci o disorientarci, i libri non possono parlare a tutti i bambini nello stesso modo, ignorando, nascondendo, o umiliando le differenze. Black lives matter sin dall’inizio.

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