Pillole: Olp
L’Olp è la sigla dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, nata nel 1964, per iniziativa della Lega araba, come espressione politico-militare della resistenza palestinese.Presieduta fino al 1967 da Ahmad Shuqairī, quindi da Yahya Hammuda fino al 1969, assunse rilevanza internazionale dopo la guerra dei sei giorni (1967), combattuta tra Israele e una coalizione formata da Egitto, Siria e Giordania, e tramutatasi in una rapida e totale vittoria israeliana. Al termine del conflitto, Israele aveva conquistato la penisola del Sinai e la striscia di Gaza all’Egitto, la Cisgiordania e Gerusalemme est alla Giordania, e le alture del Golan alla Siria. L’esito di questa guerra, la condizione giuridica dei territori occupati, e il relativo problema dei rifugiati palestinesi, hanno influenzato sino ad oggi la geopolitica del medio oriente.
Passata sotto la direzione di al-Fatàh, principale organizzazione della resistenza armata, e il suo leader Yasser ‛Arafāt nel 1969, l’Olp divenne, negli anni settanta, il rappresentante politico del popolo e la nazione palestinese in sede internazionale, ruolo accentuatosi dopo la proclamazione dello stato di Palestina nel 1988, l’avvio dei negoziati arabo-israeliani nel 1991, e il riconoscimento reciproco tra Olp e Israele a Oslo nel 1993.
Nella seconda metà degli anni novanta, con l’istituzione dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), l’Olp andò perdendo il ruolo di rappresentanza, e al-Fatàh si insediò nel potere esecutivo e legislativo dell’Anp, fino alla perdita di consenso, nelle elezioni del 2006 per il rinnovo del parlamento, a favore di Hamas, organizzazione estremista politico-religiosa, profusa in attività assistenziali, fondata nel 1987 da ‛Ahmed Yasin, come filiazione della Fratellanza Musulmana, con l’obiettivo di liberare la Palestina dalla presenza israeliana e costruirvi uno stato islamico.
Nel 2004, alla morte di ‛Arafāt, succedette al vertice dell’Olp Mahmoud ‘Abbās, dimessosi nell’agosto 2015, insieme a tutti i vertici del partito, per spingere il comitato esecutivo a indire nuove elezioni interne, e sostituito ad interim da Saeb Erekat.
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