Hong Kong. La ragazza del gessetto
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La Ragazza del Gessetto è stata al centro del movimento di protesta per la democrazia a Hong Kong. Due anni dopo l’arresto che l’ha resa un’eroina involontaria della “rivoluzione degli ombrelli”, parla delle sue speranze e dei suoi timori.
Hong Kong ha una legislazione separata dalla Cina e un’amministrazione locale semi-autonoma, parte dell’accordo “un paese, due sistemi”, stretto con gli inglesi al momento del trapasso dell’ex-colonia nel 1997.
Tuttavia, la libertà di espressione è ridotta all’osso. Non sono permessi assembramenti pubblici di più di cinquanta persone, cortei che superino i trenta partecipanti, e tutto ciò che ne consegue. Un nuovo provvedimento vorrebbe punire con quindici giorni di detenzione qualsiasi forma di parodia dell’inno nazionale, con l’obbligo di alzarsi in piedi ogni volta che venga intonato. Del resto, la Ragazza del Gessetto era stata fermata per aver disegnato un fiore su un muro durante una manifestazione.
Xi Jinping non ha lasciato spazio ad alcuna concessione durante la sua visita ufficiale di quest’estate. Ha anche dichiarato che non saranno tollerate minacce alla sovranità del governo centrale e interferenze straniere, facendo una chiara allusione alla Gran Bretagna.