Lo sfruttamento minorile intrappola 168 milioni di bambini e bambine fra i 5 e i 17 anni, 120 milioni hanno meno di 14 anni. Se è vero che molti collaborano a mansioni dell’economia familiare, molti di più svolgono attività inaccettabili per la loro età e in condizioni di rischio per la salute e la vita, deprivati dell’educazione, angariati, degradati, e vittime di gravi violazioni dei diritti umani, compresi l’arruolamento forzoso, la prostituzione, la pornografia, e la schiavitù. Il lavoro dei minori riproduce il ciclo inter-generazionale della povertà, ma è anche conseguenza di migrazioni ed emergenze. Solo nel 2016, 25.850 bambini e adolescenti migranti non accompagnati e separati sono arrivati in Italia, più del doppio rispetto al 2015. Che fine hanno fatto?
Il lavoro che non difendiamo
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Finalmente un post sul Primo Maggio fuori dal coro! La Confederazione dei Sindacati Progressisti della Turchia in questi giorni ha pubblicato un rapporto secondo il quale due milioni di bambini vengono sfruttati nel mercato del lavoro minorile. La guerra in Siria ha innescato un ulteriore dramma: lo sfruttamento dei bambini rifugiati, denunciato da alcune inchieste giornalistiche internazionali. La Turchia è un centro importante per il settore tessile, perché capace di sopperire anche a richieste dell’ultimo minuto provenienti dall’Europa. Tuttavia, dietro la produzione per grandi marchi vi è la manodopera minorile pagata meno del salario minimo garantito, con turni massacranti e precarie condizioni di sicurezza. I minorenni sarebbero reclutati per strada, attraverso intermediari che danno loro un piccolo anticipo in contanti.
Una responsabilità che un grande paese non può eludere.
Nel 2016 il Viminale ha ricevuto circa 28.000 denunce di minori stranieri non accompagnati scomparsi nel nostro paese. Cifra considerevole, dato che il totale delle persone di cui non si hanno notizie in Italia è di 43.665. Il dato è in salita dal 2012, ma l’anno passato si è registrato un preoccupante aumento pari al 28 per cento. E se oltre l’80 per cento degli italiani viene ritrovato nell’arco di pochi giorni, solo uno straniero su tre viene rintracciato.
Per la stretta relazione tra migrazione e scomparse, la Sicilia è la regione dove il numero è più significativo. I minori che si allontanano dai centri di accoglienza o dalle case famiglia, presumibilmente, cercano di raggiungere le proprie comunità di origine all’estero. Tuttavia sono possibili vittime di sottrazione e reato da parte di reti criminali nazionali e internazionali.
Preparatissima la blogger, di qualità tutti i commentatori.